La lekythos è un
vaso dal corpo allungato, stretto collo con un'unica ansa e ampio orlo svasato.
Era utilizzato nella Grecia antica e nelle zone magno-greche
per conservare e versare olio profumato e unguenti, era impiegato dagli atleti,
nelle cerimonie funebri e come segnacolo sepolcrale. La principale funzione del
vaso, conservazione e aspersione di olio, ha determinato l'evolversi e lo
stabilizzarsi della forma, dotata di collo stretto che limita la fuoriuscita
del contenuto e orlo adatto ad impedirne lo spreco.
La forma vascolare comparve alla fine dell'epoca micenea e venne utilizzata ancora
dai ceramisti italioti nel III secolo
a.C.
La lekythos protogeometrica venne sostituita in epoca geometrica
dalla oinochoe
globulare, ma ricomparve in Attica all'inizio del VI secolo a.C. in due forme
distinte, una simile alla forma corinzia detta "lekythos ariballica"
per la somiglianza con il corpo globulare dell'ariballo, la seconda forse
derivata dall'alabastron corinzio, con corpo ovale e anello plastico
intorno al collo (detta Deianeira).
La spalla, a partire dalla metà del VI secolo a.C., esattamente come accadde ad
altre forme vascolari come l'hydria e l'anfora a collo distinto, si distinse dal corpo
assumendo un andamento orizzontale e leggermente concavo. Questa forma si
sviluppò fino ad assumere la conformazione standard della lekythos alla fine
del secolo, con orlo evidente e a forma di calice, corpo cilindrico e piede a
echino rovesciato: la lekythos che, nella seconda metà del V secolo a.C. venne
adottata per le lekythoi a fondo bianco a destinazione funeraria. Questa
tipologia era frequentemente dotata di una piccola camera interna che
permetteva l'utilizzo di una piccola quantità di olio, quella sufficiente per
una offerta funeraria. Nel periodo delle figure rosse venne prodotta (a partire
dalla fine del VI secolo a.C., ma popolare solo alla fine del V e all'inizio
del IV) una nuova versione della lekythos ariballica, dove tornò la modanatura
ad anello a separare il collo dalla spalla.
In funzione di segnacoli sepolcrali furono usati spesso
semplici vasi fittili e poi, nella seconda metà del V secolo a.C., marmorei.
Tra le testimonianze più antiche vi sono i grandi vasi di stile geometrico (VIII
secolo a.C.) rinvenuti nel cimitero del Dipylon ad Atene.
Questa consuetudine vede la sua maggiore diffusione tra VI e IV secolo a.C.,
continuando nel mondo greco fino all'età imperiale romana.
Tra le forme più utilizzate vi erano proprio la lekythos e la loutrophòros; quest'ultima era un alto vaso a due anse usato per
contenere acqua, in particolare quella del bagno nuziale, che distingueva le
tombe degli adolescenti morti prima delle nozze. In conseguenza del prevalente
uso funerario, furono eseguite anche lekythoi in marmo, con rilievi, che
venivano deposte sulle tombe.
Questi piccoli flaconi di forma cilindrica a collo stretto
si moltiplicarono a partire dalla metà del V
secolo a.C. Disegnate in un primo momento al tratto su fondo avorio, si
arricchirono progressivamente di colori vivi. Lo stile delle lekythoi si
suddivide convenzionalmente in quattro fasi: la prima fase di transizione fra
stile a figure nere e stile a figure
rosse; la cosiddetta fase a vernice
nera; la fase dell'età di Pericle
(450-430 a.C.) e la fase finale (430-400 a.C.)
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